Voglia di tenerezza compie 40 anni, ma non li dimostra. Un dramma familiare pieno d’amore, lacrime e risate.
Il film che nel 1984 regalò a Shirley McLaine l’Oscar tanto desiderato ed il secondo a Jack Nicholson, lo stesso che portò alla luce la rivalità tra le due attrici protagoniste e ancora oggi ci fa piangere come ieri. Nonostante siano passati 40 anni dalla sua uscita nelle sale, il dramma familiare di James L. Brooks continua ad essere un cult intramontabile. Questo articolo è per tutti i giovani che non ne hanno mai sentito parlare o per tutti i nostalgici intenzionati a fare un rewatch.
Emma (Debra Wingerz) ha già due figli ed è incinta del terzo, un rapporto strettissimo ma altrettanto conflittuale con sua madre Aurora ed un matrimonio fallito in partenza. Come se non bastasse, ad Emma viene diagnosticato un tumore al seno per il quale non esistono cure. Se questa vi sembra la trama del film più triste che abbiate mai visto: beh, avete ragione. Allo stesso tempo, però, Voglia di tenerezza è una delle commedie più riuscite di sempre, in quanto mischia alla perfezione la disillusione di una vita come le altre e la speranza di chi non si arrende nemmeno davanti all’evidenza. Cosa poteva aspettarsi Emma da uno come Flap? Cosa ci si può aspettare da uno che ha il nome del suono che fa una ciabatta quando tocca terra? Eppure, Emma non si arrende: lo sposa, ci fa tre figli e lo ama incondizionatamente, nonostante si renda conto della sua totale incapacità di prendersi cura di un qualsiasi altro essere umano. Il rapporto con i suoi due figli non è più semplice, questo soprattutto a causa delle ristrettezze economiche in cui la famiglia si trova. Un bambino vede solo i suoi coetanei avere giochi più belli o una merendina più buona, non riuscendo a comprendere il sacrificio di dover mantenere tre figli. Infine, c’è Aurora (Shirley McLaine), madre di Emma e vedova in cerca di un nuovo amore. Quando sembrava ormai destinata a passare il resto della sua vita in solitudine, Aurora si accorge di Garrett (un Jack Nicholson incredibile nell’interpretare sé stesso), suo vicino di casa da anni e sciupafemmine da ancora prima. Il rapporto tra le due figure femminili è complesso, non possono fare a meno l’una dell’altra ma continuano a respingersi. Questo fino al giorno in cui Emma scopre che Flap la tradisce e, poco dopo, di avere un tumore al seno.
Voglia di tenerezza non è la semplice storia di una famiglia americana, ma la storia universale di una famiglia in difficoltà; affronta il tema della malattia in modo delicato e struggente, dell’amore e della vecchiaia, non mancando mai di inserire una battuta o una situazione abbastanza divertente da smorzare il dolore che (inevitabilmente) vivono sia personaggi che spettatori. Una delle scene più forti del film è sicuramente quella in cui Aurora chiede disperatamente alle infermiere di somministrare l’iniezione a sua figlia perché sono appena scoccate le dieci. Queste rispondono che lo faranno “tra un attimo”, ma la risposta non sembra soddisfare la madre disperata, che inizia a gridare come se da quel minuto dipendessero le sorti della figlia. Ma in questo film si ride anche tantissimo, ed è bene ricordarlo. Come può, d’altronde, non farci sorridere quel ghigno di furbizia perennemente impresso sul volto compiaciuto di Jack Nicholson? Qui interpreta Garrett, ex astronauta ormai in pensione e con una passione sfrenata per le giovani donne che cadono ai suoi piedi. Una relazione che non può che far sorridere, tra allusioni e domande impertinenti ai livelli di “E’ aperta la porta di dietro?”. Due persone adulte che possono passare del tempo insieme ed essere felici, tra alti e bassi dati da una differenza che sembra incolmabile: Aurora cerca disperatamente l’amore, Garrett gli sfugge da tutta la vita.
Nessuna vita è perfetta, nessun viaggio può terminare senza dolore, ma è bene ricordare che una parola dolce può fare la differenza (Terms of Endearment è il titolo originale della pellicola) e rendere il nostro tempo sulla terra più sereno. Emma non sceglie di rinnegare suo marito, perché ne coglie la fragilità, la stessa che ha sempre contraddistinto anche lei. Aurora sa che non potrà mai cambiare Garrett, ma a lei basta che le rimanga vicino nei momenti difficili.
Il tempo che abbiamo sulla Terra è già poco, perché passarlo a litigare? Voglia di tenerezza non ha una trama definita o un messaggio chiaro e indiscutibile da lasciarvi, ma un sentimento. Questo è uno di quei film che vanno vissuti senza troppe domande, senza troppe pretese di risposte, ma con una grande voglia di aprire il cuore e farsi travolgere.
Grandi performance in piccoli ruoli, quelli di persone normali (sì, anche se uno di loro fa l’astronauta) intente a vivere la vita e superare la morte.