Kramer contro Kramer: un dramma senza tempo sulla famiglia e l'identità
A cura di Nicholas Massa
Nel 1979, Kramer contro Kramer segnò Hollywood con una rappresentazione intima e dolorosa della dissoluzione del matrimonio e delle sue conseguenze sulla genitorialità. Diretto da Robert Benton e interpretato da Dustin Hoffman e Meryl Streep, questo film si prefigge l’obiettivo di affrontare con sensibilità il tema del divorzio, trasformandosi in un manifesto della mutata percezione della famiglia nella società occidentale, in diretto contrasto con qualsivoglia stereotipo in questo senso.
A distanza di oltre quattro decenni, la pellicola mantiene una forza straordinaria nel raccontare la fragilità dei rapporti umani, la trasformazione dei ruoli di genere e le difficoltà della co-genitorialità, mettendo al suo centro innanzitutto l’umano a contatto con l’altro, l’essere e il dover essere, in qualche modo, in un sistema di valori sia distante che vicino al nostro. Ecco che Kramer contro Kramer si fa ritratto profondo dell’amore, della responsabilità e delle difficoltà nel trovare un equilibrio tra vita privata e professionale, e molto più di questo.
Una storia di separazione e ricostruzione
Il lungometraggio firmato da Robert Benton segue la vicenda di Ted Kramer (Dustin Hoffman), un pubblicitario newyorkese completamente assorbito dal lavoro, e sua moglie Joanna (Meryl Streep), che una mattina, senza preavviso, lo lascia insieme al loro figlio Billy. Ted, si trova quindi costretto dalle circostanze a reinventarsi come padre a tempo pieno e attraversa un doloroso processo di crescita personale, imparando a bilanciare carriera e responsabilità genitoriali. Tuttavia, quando Joanna ritorna, determinata a ottenere l’affidamento del figlio, si apre una drammatica battaglia legale.
Uno dei pregi di Kramer contro Kramer risiede nel fatto che riesce a mostrare, con una delicatezza disarmante, il modo in cui Ted e Billy imparano a conoscersi davvero. All'inizio, Ted è un padre impacciato, incapace di occuparsi del figlio senza il supporto della moglie. Ma con il tempo, sviluppa una nuova sensibilità, comprendendo l’importanza della sua presenza nella vita di Billy. La scena della colazione è un esempio perfetto di questa specifica evoluzione: inizialmente un disastro, diventa un rituale quotidiano che simboleggia il loro legame crescente.
Il contesto sociale e il ruolo paterno
Alla fine degli anni ’70, il divorzio era ancora un tema controverso e abbastanza stigmatizzato. Kramer contro Kramer riflette il cambiamento di un’epoca in cui le donne iniziavano a rivendicare una maggiore indipendenza, mentre gli uomini si trovavano a dover ridefinire il proprio ruolo all’interno della famiglia. La pellicola ribalta il concetto di genitorialità più stantio e convenzionale in questo senso e mette al suo centro un padre che, da distante e assorbito dalla carriera, si trasforma in una presenza affidabile, affettuosa e presente, rivalutando completamente i modelli familiari com’erano concepiti in precedenza.
L’importanza del racconto sta anche nel modo in cui mette in discussione gli stereotipi di genere. Ted non è un padre perfetto, ma si impegna con tutte le sue forze per crescere Billy nel miglior modo possibile. Joanna, dal canto suo, non è una madre insensibile, ma una donna che ha dovuto abbandonare tutto per ritrovare sé stessa. Il film non demonizza nessuno dei due, ma piuttosto mostra le difficoltà, le fragilità e le incertezze di entrambi, senza prendere mai una posizione netta nello scorrere degli eventi che, piuttosto, arrivano a relazionarsi con la società interna ed esterna allo stesso nucleo familiare.
Il tribunale come arena del dramma umano
Una delle parti che restano più impresse di Kramer contro Kramer è proprio il processo per l’affidamento di Billy. Le scene in tribunale sono dolorose e cariche di tensione emotiva, lasciando ovviamente spazio al dolore, ma anche allo sconosciuto emotivo di uno sviluppo verso cui nessuno è mai e del tutto preparato. Ted e Joanna si ritrovano a dover dimostrare di essere il genitore più adatto, trasformando il loro amore per Billy in un’arma legale, in un oggetto da quantificare e “abbellire”.
Le interpretazioni e la resa emotiva
L’efficacia di Kramer contro Kramer si trova nelle straordinarie interpretazioni dei suoi protagonisti, che restano impresse proprio grazie a una particolare energia di fondo che non abbandona mai la scena. Dustin Hoffman offre una prova intensa e sfumata, passando dall’arroganza iniziale alla vulnerabilità e alla tenerezza nei confronti di Billy. Meryl Streep, in uno dei suoi primi ruoli di grande rilievo, porta sullo schermo una Joanna complessa, fragile ma determinata, lontana dalla stereotipata figura della madre che abbandona il proprio figlio senza rimorsi.
Le scene chiave, come la colazione pasticciata tra Ted e Billy o il finale, trasmettono un realismo autentico, amplificato una crudezza di fondo principalmente emotiva che passa attraverso la regia sobria e priva di retorica di Benton. Il film evita il melodramma e lascia che siano i silenzi, i gesti e gli sguardi a raccontare il dolore della separazione e la difficoltà delle scelte.
Cosa ci resta?
Oltre ad aver riscosso un grande successo di critica e pubblico, Kramer contro Kramer si impose agli Oscar del 1980, vincendo cinque statuette, tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Migliori Attori Protagonisti. Al di là dei riconoscimenti, la pellicola resta un punto di riferimento per il cinema che affronta le dinamiche familiari con l’obiettivo di metterne in luce il bene e il male, i limiti e gli stereotipi.
l tema della co-genitorialità, delle responsabilità condivise e della fragilità dei rapporti umani restano qualcosa su cui risulta fondamentale riflettere sempre e comunque. Bisogna ricordare, però, che Kramer contro Kramer non offre risposte definitive mostrando come l’amore di un genitore non si possa misurare nella perfezione, ma nella volontà di esserci, sempre e comunque, umanizzandone gli intenti prima ancora di imprimerli in qualsiasi modo.
Il peso di questa pellicola va dunque e ovviamente oltre il semplice intrattenimento, ponendosi agli spettatori quale mezzo di riflessione, e dimostrando ancora una volta quanto il cinema e l’arte possano essere lo specchio del mondo che conosciamo, o dello stesso sconosciuto, portando a galla tematiche importanti su cui ancora oggi si studia e ragiona. Kramer contro Kramer è un racconto sulla resilienza dell’amore, sull’adattabilità dell’animo umano e sulla capacità di ricominciare. Non esiste una vittoria assoluta nella separazione, così come non esiste una sconfitta definitiva nell’essere lasciati. Esiste solo il tentativo, giorno dopo giorno, di essere presenti, di costruire un nuovo equilibrio e di accettare che l’amore, nelle sue forme più pure, non è possesso, ma libertà. Come un’ultima carezza prima di chiudere la porta, il film ci lascia con la consapevolezza che i legami più veri non hanno bisogno di conferme, perché resistono al tempo, alle difficoltà e alle distanze.