ll Sorpasso è un’opera maestra del cinema italiano firmata da Dino Risi. Considerato un road-movie, rientra anche nella categoria della commedia all’italiana.
Il film si apre con un incontro accidentale: Bruno Cortona, alla ricerca di un telefono per le strade vuote di Roma, vede affacciato alla finestra di un appartamento Roberto Mariani, il quale lo aiuterà. Egli lo accoglie, seppur non convinto, in casa sua per prestare a Bruno l’oggetto del suo desiderio. Dopo poche battute, Cortona riesce a convincerlo a salire nella sua Lancia Aurelia decappottabile per fare un giro. Da questo momento, i due ci accompagneranno tra le strade e le vite di Roma, in un viaggio che sembra senza destinazione e fine.
Dino Risi utilizza con maestria le inquadrature, specialmente quelle in macchina, per mostrare la diversità dei due protagonisti. Essi sono infatti ripresi uno di fianco all’altro, cosa che accentua i loro differenti comportamenti.
Bruno — interpretato da Vittorio Gassman — guida come vive: al massimo. Non si interessa dei limiti, lui stesso non ne ha. Egli incarna lo stereotipo di uomo che vive la vita a mille e la cui unica ambizione è quella di divertirsi. Risulta così una persona molto affascinante e carismatica, che riesce a conquistare tutti con le sue battute sempre pronte. Dall’altro lato abbiamo Roberto (interpretato da Jean-Louis Trintignant), uno studente di legge molto introverso e timido, che si fa risucchiare nella vita frenetica di Bruno. Egli è il suo opposto: sembra avere paura della vita e delle possibilità che essa potrebbe offrirgli, se solo avesse il coraggio di buttarsi. Questo suo lato caratteriale emerge grazie alla voce fuori campo, che ci consente di sentire i pensieri che lo stesso Roberto non ha il coraggio di esprimere.
I due attori principali incarnano perfettamente le caratteristiche dei personaggi: Gassman si muove in maniera sciolta, ha una voce squillante e lo sguardo sempre fisso sulla persona con cui sta parlando. Non a caso la sua interpretazione nella pellicola gli farà conquistare il premio David di Donatello come miglior attore protagonista. Al contrario, Trintignant è molto più rigido: i suoi movimenti sono meccanici e insicuri, il suo sguardo è sempre esitante, smarrito e la sua voce spezzata permette di rivelare la fragilità del suo personaggio.
Il film è attraversato da tracce che evocano la situazione delle classi sociali nel periodo del boom economico. Il lungometraggio è accompagnato da canzoni allegre e spensierate come “Quando quando quando”, “St. Tropez twist” e “Guarda come dondolo”, che descrivono appieno l’immagine del nostro Paese in quegli anni. Questo benessere italiano lo ritroviamo anche nel modo di vivere dei personaggi che i due protagonisti incontrano nel loro viaggio, come il cugino di Roberto. Ogni tappa inoltre è un momento rivelatore, anche dal punto di vista emotivo e psicologico. Impariamo che Bruno, al contrario di quello che ci vuol far credere, è una persona che si sente sola e persa, a causa delle sue scelte di vita passate e del modo di vivere che ha adottato.
Il Sorpasso può anche essere considerato un racconto di formazione, in quanto ogni fermata permetterà a Roberto di mutare e lasciarsi andare: alla fine del film egli adotterà i comportamenti di Bruno, il quale diviene un vero e proprio modello da seguire.
Il film è sicuramente ben riuscito grazie alla sceneggiatura scritta dallo stesso Risi, insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari. Essa riesce a coniugare il tono giocoso e divertente dell’ambiente e del comportamento di alcuni personaggi con momenti che lasciano i protagonisti — e anche gli spettatori — in uno stato di riflessione e analisi interiore. La pellicola non giudica la società italiana ma si limita a riprenderla da vicino, in modo quasi antropologico, denotando il cambiamento in atto causato dal boom economico.
Il Sorpasso esibisce una società frenetica, sempre pronta al sorpasso e desiderosa di arrivare velocemente verso un futuro ancora più prosperoso e vincente, ma con la conseguente morte degli usi e costumi che caratterizzavano la nostra terra.